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Alloggi di edilizia residenziale pubblica, Viterbo, 1977-1982

E' un progetto elaborato assieme alla soc. Socoper di Viterbo, poi divenuta Consorzio Casa Tuscia.

Il piano di Zona 167 assegnata alla cooperativa, prevedeva un planovolumetrico con corpi di fabbrica sostanzialmente "a croce", tanto che il progetto è stato ideato attraverso un nucleo di scale centrali, attorno al quale si sviluppano gli alloggi.

Importante qui è lo studio della tipologia di alloggi, 3 per piano, ciascuno con 2 camere doppie ed 1 singola, flessibili nel loro utilizzo, in funzione delle esigenze dell'utenza.

Si tratta, al pari dei progetti delle cooperative di Sabaudia e prima ancora di Capodimonte, di una progettazione "partecipata" con gli utenti, ovvero di 9 famiglie -3 per piano- che avendo già assegnata la casa in cooperativa, potevano scegliere entro centri limiti progettuali, il taglio del loro alloggio ed il tipo di distribuzione interna.

Il risultato estetico, essendo comunque i progettisti condizionati da un planovolumetrico in linea con altri edifici di cooperative di edilizia agevolata, non ha un livello di creatività pari di altri progetti degli anni '80.

Tuttavia si deve annotare la rispondenza anche qui del progetto di massima approvato con la realizzazione, frutto di un attento studio preliminare e la caratteristica, in comune di altri progetti del'esistenza del tetto, piuttosto che non il terrazzo condominiale, così come chiesto dagli assegnatari.